Ricostruzione, Falone (Ance): «A Teramo forse non basteranno 10 anni» VIDEO

TERAMO – Sono oltre 19mila dei quasi 24mila richiesti, i sopralluoghi effettuati finora dai tecnici della protezione civile in provincia di Teramo, tra schede Aedes e verifiche Fast. Oltre 6.500 di questi sopralluoghi hanno decretato la inagibilità degli edifici sui quali ci sarà la necessità di intervenire con le ristrutturazioni edilizie, in alcuni casi radicali. Un ‘monte lavoro’ che ha bisogno di essere affrontato al più presto con una pianificazione immediata e una ricostruzione che non può più accumulare ritardi."" Non è ottimista su questo il presidente dell’Ance di Teramo, Raffaele Falone, che parla di tempi lunghi, forse ancora due mesi e mezzo, perchè l’ufficio della ricostruzione di Teramo possa partire: «E’ ancora tutto fermo – ha detto Falone -. L’ufficio si costituito da poco, ancora si sta strutturando, noi  siamo in continuo contatto con il direttore della ricostruzion che sta lavorando, nell’incontro di circa 20 giorni fa ci ha garantito che nel gir di due mesi e mezzo l’ufficio poteva partire. Ovviamente, con l’obiettivo di sistemare prima i danni lievi e poi agire sui danni pesanti, perchè tutte queste ordinanze di sgombero che sono state emesse riguardano soprattutto danni lievi». Se la base di riferimento per la ricostruzione, però, è il sisa dell’Aquila del 2009 dove, a distanza di 8 anni, è stato ricostrito appena il 60 per cento delle abitazioni, non c’è da stare ottimisti: «L’Aquila però – ha aggiunto il presidente dell’Ance –  è stata danneggiata molto di più con il sisma 2009. Teramo è in una situazione strana, perchè ha ricevuto parecchi danni che comunque non sono così gravi ma vanno riparati e sono tantissimi: speriamo che in 10 anni, ma io ho i miei dubbi, che a Teramo possa tornare la normalità».